La collana per

chi scrive e chi legge

in obliquo.

Diagonale è una collana nata per chi vuole esplorare il pensiero creativo da prospettive inusuali. Questa collezione raccoglie opere che sfuggono ai percorsi tradizionali e invitano il lettore a varcare nuove soglie. Con uno sguardo che attraversa generi, stili e forme narrative, Diagonale è un rifugio per chi cerca storie capaci di sorprendere e spingere oltre i limiti della parola scritta.

IL MANIFESTO

La collana per chi fa passi creativi, muovendosi in diagonale.

Occupiamo un moto che forse non ci appartiene del tutto.
L’uscita continua di libri ricorda un temporale pieno di lampi, spostato da venti d’euro e manifestazioni che abbaiano.
Quante scatole, quanti magazzinieri, quantità. Una valanga che segue i guard rail, questa editoria.
E non c’è critica, non c’è niente più bello e affascinante che notare le evoluzioni del proprio tempo.
Sono però evoluzioni timide, disconnesse per lo più dalla rete umana nascente. La paura ossea che la letteratura stia svenendo, la risposta tempestiva di libri paracadutisti, lanci difficili nella bufera mediatica.
Questa bufera va tagliata, nessuna precauzione, né ali né paracadute né deltaplano. Solo il corpo libero che taglia il vento in diagonale senza la paura di schiantarsi al suolo. Ci si è preoccupati solo una volta nella storia, di dove la cometa portasse. Maurice Blanchot diceva che per leggere un testo bisogna superare un abisso, e se non si salta, non si può capire. Il mercato dà la gravità, il libro toglie il fondo, e ti lascia precipitare con chi lo scrive.

Siamo legati al tempo, lo scandiamo: quando parliamo di scelte, parliamo di passi, di consecutività. Ma possiamo credere ancora all’esistenza di scrittori che si pongono domande diagonali; che muovono la penna in diagonale su un foglio bianco; che sgusciano tra discipline, passioni e genialità attraverso scorciatoie diagonali; che raccontano storie con tre parole o mille frasi, con la prosa o la poesia, il teatro o la filosofia… non ha importanza, scrittori che scrivono parlando, che narrano la parola “Rapporto”. Scrittori che tolgano quel fondo, per portare nel pro-fondo il lettore con sé.
Organicamente zuppi di domande. Ma ci dissetano veramente le risposte?
Ahimè mi sono dilungato, ma son uomo anch’io. Una presentazione parlante.
Così nasce Diagonale, la congiunzione di vertici non consecutivi.

– Riccardo Pedicone

IL MANIFESTO

La collana per chi fa passi creativi, muovendosi in diagonale.

Occupiamo un moto che forse non ci appartiene del tutto.
L’uscita continua di libri ricorda un temporale pieno di lampi, spostato da venti d’euro e manifestazioni che abbaiano.
Quante scatole, quanti magazzinieri, quantità. Una valanga che segue i guard rail, questa editoria.
E non c’è critica, non c’è niente più bello e affascinante che notare le evoluzioni del proprio tempo.
Sono però evoluzioni timide, disconnesse per lo più dalla rete umana nascente. La paura ossea che la letteratura stia svenendo, la risposta tempestiva di libri paracadutisti, lanci difficili nella bufera mediatica.
Questa bufera va tagliata, nessuna precauzione, né ali né paracadute né deltaplano. Solo il corpo libero che taglia il vento in diagonale senza la paura di schiantarsi al suolo. Ci si è preoccupati solo una volta nella storia, di dove la cometa portasse. Maurice Blanchot diceva che per leggere un testo bisogna superare un abisso, e se non si salta, non si può capire. Il mercato dà la gravità, il libro toglie il fondo, e ti lascia precipitare con chi lo scrive.
Siamo legati al tempo, lo scandiamo: quando parliamo di scelte, parliamo di passi, di consecutività.
Ma possiamo credere ancora all’esistenza di scrittori che si pongono domande diagonali; che muovono la penna in diagonale su un foglio bianco; che sgusciano tra discipline, passioni e genialità attraverso scorciatoie diagonali; che raccontano storie con tre parole o mille frasi, con la prosa o la poesia, il teatro o la filosofia… non ha importanza, scrittori che scrivono parlando, che narrano la parola “Rapporto”. Scrittori che tolgano quel fondo, per portare nel pro-fondo il lettore con sé.
Organicamente zuppi di domande. Ma ci dissetano veramente le risposte?
Ahimè mi sono dilungato, ma son uomo anch’io. Una presentazione parlante.
Così nasce Diagonale, la congiunzione di vertici non consecutivi.

 

– Riccardo Pedicone

Direttore di collana

Seppur stia molto meglio senza se stesso, Riccardo Pedicone si ama tantissimo. Scapigliatamente socievole, nasce a Pordenone ma vive a Milano, dove lavora come autore radiofonico e di podcast ed è presidente dell’associazione culturale NOCE. Nel 2021 pubblica il suo primo libro, una raccolta di brevi storie dal titolo L’inesatto attimo in cui siamo morti (Porto Seguro Editore). Amante del surreale e nel surreale. Vivono nei suoi scritti analogie che hanno voce propria, un Assoluto balbuziente e fiabesco. Riccardo Pedicone è visitabile, sì, ma soprattutto attraversabile: una porta che ne apre tante altre attraverso le parole.

riccardo pedicone sito

Direttore di collana

Seppur stia molto meglio senza se stesso, Riccardo Pedicone si ama tantissimo. Scapigliatamente socievole, nasce a Pordenone ma vive a Milano, dove lavora come autore radiofonico e di podcast ed è presidente dell’associazione culturale NOCE. Nel 2021 pubblica il suo primo libro, una raccolta di brevi storie dal titolo L’inesatto attimo in cui siamo morti (Porto Seguro Editore). Amante del surreale e nel surreale. Vivono nei suoi scritti analogie che hanno voce propria, un Assoluto balbuziente e fiabesco. Riccardo Pedicone è visitabile, sì, ma soprattutto attraversabile: una porta che ne apre tante altre attraverso le parole.

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